Videoradio


Era l’autunno del 2003, fungus cominciava ad esistere come progetto con un senso. All’epoca improvvisavamo tantissimo (di solito, il mood era un plug and play stampo settantiano / jam band) e scrivevamo materiale semplice, ma ricco di pathos, spesso basato su un unico riff – mantra reiterato.
La formazione di fungus, dopo i primi scossoni, sembrava assestarsi su: Vernetti (AJB) / Barreca (il sottoscritto) / Bettucchi / Bernardi, anche se i rapporti interpersonali a tratti vacillavano a causa dell’elemento femminile e dell’altalenante liaison con il sottoscritto.
Fu un annuncio che circolava in rete a metterci in preallarme: una casa discografica cercava artisti giovani e indipendenti, e noi credevamo di essere pronti per il primo passo.
Mandammo un demo autoprodotto, con due brani da dieci minuti e ricevemmo risposta piuttosto solerte; nel giro di un paio di settimane, andammo ad Alessandria, presso la Videoradio. Il Sig. Videoradio era un curioso omino, che ricordo con un pizzetto ossigenato (ma il ricordo è offuscato dagli anni!). Fece sedere Ale, Willy e il sottoscritto su profonde poltrone di pelle di fantozziana memoria, in un seminterrato dominato da un impianto stereo di enormi dimensioni. Ci parlò del suo passato da discografico e dei suo progetti su svariati fronti. Mise su un disco da lui prodotto ed alzò il volume a livelli imbarazzanti, fino a fare gracchiare le sue casse. Dopo di che, parlò del nostro disco. “L’importante è che suoni potente. Potente!” La qualità artistica (e sonora) forse gli interessavano solo marginalmente. Ci parlò di un gruppo da lui prodotto: “Sono così bravi che il loro disco è in mono”.
Ci lasciò frastornati, e con l’obbligo di terminare le registrazioni entro la fine di febbraio del 2004.